domenica 23 ottobre 2016

Scusi, non l'ho riconosciuta...



V.I.P. cioè Very Important Person. A chi non piacerebbe essere importanti? A dire il vero, siamo tutti importanti solo che non ce ne rendiamo conto.

Erano giorni che incontravo bambini al supermercato ("ciao!!! Maestra!!!  Ti ricordi di me? Quando torni?), collaboratori per strada (buon giorno, maestra...) e colleghi di lavoro ("che mi racconti?! Ti trovo benissimo! Dove sei?"). Oppure le mamme mentre accompagno mio figlio a scuola ("allora? stai lavorando").


È brutto dare risposte negative, ma se sono la verità? Quest'ultima è stata una settimana dura. La scuola è iniziata da un po' e queste domande si sono moltiplicate come funghi nel bosco... "no, non sto lavorando a scuola... io sono una supplente... se manca un insegnante mi chiamano, altrimenti sto a casa. Spiace anche a me".

Il 21 settembre è stata la giornata più dura. Me ne stavo per i fatti miei, in disparte. Attendevo che aprisse il gioielliere per accorciare le maglie di un orologio. Non era ancora aperto e così attendevo in  un posto assolato. Odio il freddo e tutto quello che gli somiglia. All'improvviso vedo avvicinarsi un corteo formato di bimbi e maestre... della scuola dell'infanzia e della scuola primaria... che festeggiano il primo giorno di scuola con la consegna dei bimbi da un ordine scolastico all'altro. 

Consegna di un bene prezioso: il lavoro, il tempo, l'affetto e l'attenzione dato a un pulcino che oggi è grande (ha 6 anni!!!) e spicca in volo verso nuove avventure. Le maestre sono commosse quanto le mamme... ed io le capisco in pieno. Le mamme che conosco, perché mio figlio è stato nella stessa scuola dei loro... in buona fede, avevano frainteso la mia presenza. "Che bello! Che bello! Allora..." "Allora niente!".

È stata dura, emotivamente. Ho sfoggiato il miglior sorriso che potevo, ma ero veramente triste e felice al tempo stesso. Partecipavo alla gioia delle mamme, delle colleghe, dei bimbi... rendendomi conto però che sostanzialmente ero una imbucata. Gradita, ma sempre imbucata.
Non ce l'ho fatta a vedere il lancio dei palloncini.... il saluto finale alle mamme... lo sguardo commosso delle maestre... ci saremmo ritrovate tutte a piangere. Il gioielliere aveva aperto ed io con i miei tristi pensieri ne ho approfittato. E dopo la riparazione sono tornata a casa passando per la farmacia. So cliente...

Dopo di me è entrata una dolce signora che non mi vedeva da tempo. "Non ti sei fatta vedere tutta l'estate! Eppure lo sai che se passi con il bimbo è solo un piacere che mi fai". È vero. Me lo dice sempre, ma io non ci vado mai perché so che non mi farebbe pagare... e poi non saprei come sdebitarmi, quindi semplimente evito. Metto in borsa il mio acquisto, faccio per andar via e mi prende per un polso... come a dirmi: aspettami.
Una volta insieme, col garbo che la contraddistingue Lucia mi chiede cosa non va... "hai una faccia... ch'è la scuola?".
"Sì... tutti lì tranne io..."
"Essapèv!" (Lo immaginavo). "Peccerè, ja, vieni a prenderti un caffè che ti tira su...".
E così mi ritrovo qui, ad un tavolino del "Pescatore"... uno dei salotti a cielo aperto più esclusivi di tutta Sant'Angelo d'Ischia. Qui dove si gode della vista del porticciolo. Qui dove si ordina champagne come fosse gazzosa. Qui dove attori e registi internazionali sorseggiano cappuccini come comuni mortali. Lucia si allontana.

Si avvicina il cameriere... "desidera?"
"Non si preoccupi per me... ci sta pensando Lucia...". Si gira di scatto un signore credo spagnolo, che a momenti si strozza, e mi chiede "scusi se non l'ho riconosciuta... ma deve essere una persona MUY importante se è la proprietaria a servirla... scusi la curiosità, mi perdoni ancora se non l'ho riconosciuta... ma lei chi è?". 

Questa è bella! Scambiata per un'attrice... lo vedi che smalto e matita fanno miracoli?! Nella testa mi ronzano due parole "Muy importante"... è proprio vero che la cosa più veloce del mondo è il pensiero.  In pochi minuti ripenso agli ultimi giorni, a quanti mi hanno chiesto come va? Alle persone che ho rivisto in vacanza. Penso a Lucia che ha due torte da preparare e trova il tempo per prendere un caffè insieme a me e fare due chiacchiere. So di essere "molto importante" per molti: mio marito, mio figlio, la mia famiglia, gli amici: vicini, lontani, lontanissimi... Quell'uomo si è sbagliato: senza falsa modestia sono importante, ma di certo non famosa. Allora sorrido e gli svelo il mistero. "Non si preoccupi, non mi ha riconosciuta perché non mi conosce. Non lavoro del mondo dello spettacolo... e Lucia è una cara amica di mia suocera che non perde occasione per essere gentile e affettuosa". 

Lucia torna con il caffé e una torta con panna e fragoline. Dice che il caffé a stomaco vuoto fa male! E che per tirare su, un caffé non basta: niente è meglio di una torta! Questa poi si chiama "torta Amore mio!" Poi mi dice tante cose carine,.. ma tante! Tutte frutto della sua esperienza... e la tristezza vola via, Mi sento come una nipotina sulle ginocchia di una nonna. Quante coccole! E' davvero un privilegio conoscerla! Grazie Lucia.  :-*

All'improvviso arriva la vera star del Pescatore: Coco! Che mangia zeppole e le offre anche ai suoi amici cagnolini. Non resisto, faccio un video :-) è troppo forte. Non posso caricarlo, non mi ha firmata la liberatoria: con le star non si scherza :-P



Così torno a casa, con una consapevolezza nel cuore: prima di soffrire per quel che ci manca, diamo uno sguardo a cosa siamo e abbiamo. E' un ottimo punto di partenza :-) I poeti lo sanno da sempre, sono io che sono smemorata!

1 commento:

  1. Questo racconto mi ha fatto prima commuovere fino alle lacrime e poi ridere all'improvviso! Sei forte sorelli' e questa tua amica Lucia è veramente un'amica speciale. <3

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