domenica 21 febbraio 2016

Ism al-warda, cioè "Il nome della rosa" in arabo



Chiunque si interessi di linguistica avrà incontrato lungo il proprio percorso formativo testi di semiotica. Sono libri che svelano la magia della comunicazione, la complessità dell'invio e della comprensione dei messaggi, siano essi verbali e non verbali. 


Aver letto Ferdinand De Saussure,

mercoledì 10 febbraio 2016

La seconda buona notizia del 2016...



Qui si rasenta il miracolo. Fortemente chiesto, fortemente inseguito, fortemente desiderato... alla fine è arrivato. Una supplenza che supera i cinque giorni a Ischia! Sconvolgente. Durerà almeno un mese e mezzo e poi non si sa cosa accadrà.

Accadde a gennaio, ma il contratto l'ho firmato a febbraio. Normalissima amministrazione. Ho atteso la firma del contratto e che finisse carnevale per poterlo scrivere qui. Con la "buona scuola" si devono solo aprire gli occhi... inforcare gli occhiali... rileggere tre volte... chiedere lumi in segreteria... dare fondo a tutta la filologia romanza che è in te... e firmare.

Sono circa sei anni che inseguo una supplenza del genere. Ed ero tra le fortunate chiamate 10 giorni l'anno, in tutto! E cosa ho imparato? Che noi precari moderni, condannati ad essere eternamente giovani, dobbiamo essere più determinati del tempo dei nostri contratti che prima o poi qualcosa l'acchiappiamo. Amen.


NB. La foto ritrae un mandorlo in fiore già a gennaio qui sull'isola. No comment.

mercoledì 3 febbraio 2016

Are you improving your English?



"English is the international language! Come on girls... repeat!". Così ci fece gridare a squarcia gola, per tutto il giro di Malta, quel furbone di un tassista. A onor del vero non aveva a cuore il nostro inglese, quanto il suo tassametro. Dall'hotel Les Lapins a San Julian ci mise 35 minuti... A conti fatti il corso d'inglese più breve, scarno e costoso della mia vita (a cui ho assistito mio malgrado). Mia sorella lo dice sempre: il miglior amico delle ragazze è  Google Map, "i diamanti possono attendere".

"Dà... ma come si fa a migliorare l'inglese?". Credo sia la domanda che mi viene posta più di frequente. Questioni professionali. Prima istintivamente rispondevo "studiando..." rattristando bruscamente la conversazione. Davvero! Non so s'è perché sembro troppo diretta o se non piace la risposta. Allora da un po' di anni... aspetto e poi rispondo con una domanda. Lo so, è poco elegante, ma funziona...
"Come faccio ad abbronzarmi?" La domanda un po' spiazza, ma detto da una mozzarella come me non sorprende... sembra un problema reale.

"Per abbronzarti, che domande, devi metterti al sole!". E senza saperlo cascano nella rete della metafora che avevo in mente. Perché da lì  comincia un lungo scambio di domande e risposte, precisazioni e consigli... sull'abbronzatura "ovviamente" o quasi.
Da cui si capisce che non bastano 5 minuti al giorno, meglio 2 ore. Aggiungendo norme di buon senso tipo  "non posso mettermi subito 8 ore al sole... si rischia l'insolazione", ci vuole gradualità! Oppure l'autoabbronzante non è un sistema ottimale! Bisogna mangiare tante carote... bere tanta acqua! Metterti in costume... mettere la crema regolarmente, stare distesa su di una asciugamano... per ore...girandosi ogni tanto per lato. Come gli hamburger...

Gestita così l'abbronzatura sembra quasi un lavoro... Perché è brutto essere abbronzati a metà. "E poi che te ne fai di un'abbronzatura presa male!?!". Risposta: "La stessa cosa di una lingua povera di parole, scarsa verbi d'uso comune e senza la libertà di dire quello che pensi per davvero". Touché!

Tutti conoscono la frase "the book is on the table". E tutti la ricordano con fastidio. Qualcuno addirittura la odia. Personalmente non capisco tanto disprezzo. Invece io la  considero un punto d'inizio, una sorta di trampolino di lancio. A guardarla bene è l'immagine di chi si appresta a studiare, approfondire, ripassare o esercitarsi. Quello che non si vede, che cambia da persona a persona, è l'interesse e l'attenzione dello studente. Perché, come per l'abbronzatura, non può fare tutto il sole... o no?