domenica 23 ottobre 2016

Scusi, non l'ho riconosciuta...



V.I.P. cioè Very Important Person. A chi non piacerebbe essere importanti? A dire il vero, siamo tutti importanti solo che non ce ne rendiamo conto.

Erano giorni che incontravo bambini al supermercato ("ciao!!! Maestra!!!  Ti ricordi di me? Quando torni?), collaboratori per strada (buon giorno, maestra...) e colleghi di lavoro ("che mi racconti?! Ti trovo benissimo! Dove sei?"). Oppure le mamme mentre accompagno mio figlio a scuola ("allora? stai lavorando").

lunedì 12 settembre 2016

Matera: 17esimo Convegno Internazionale Behçet

Tratto da: puglialive.net

Matera - The 17th International Conference on Behçet's Disease dal 15 al 17 settembre 2016

11/09/2016

The 17th International Conference on Behçet's Disease

15 – 17 settembre 2016
Casa di Spiritualità Sant’Anna
Matera

Provengono da tutto il mondo e si incontrano a Matera, gli oltre trecento esperti in reumatologia, oculistica, dermatologia, neurologia, gastroenterologia, medicina interna, pediatria, ematologia, immunologia clinica e genetica che, dal 15 al 17 settembre, partecipano al 17^ congresso internazionale sulla Malattia di Behçet.
Il convegno scientifico, che si tiene ogni due anni e che ha avuto per sedi Parigi nel 2014, Yokohama nel 2012, Londra nel 2010 e Vienna nel 2008, quest’anno, per l’Italia, si svolgerà nella Capitale europea della Cultura 2019: Matera.

Dal 15 al 17 settembre, alla Casa di Spiritualità Sant’Anna, si terrà The 17th International Conference on Behçet's Disease. Fitto il programma delle tre giornate di studio, che metterà a confronto gli scienziati sugli ultimi studi su questa rara patologia cronica che colpisce prevalentemente persone fra i 20 ed i 30 anni.

La sindrome di Behçet è una patologia rara di origine autoimmune, multifattoriale, che può portare gravi conseguenze a livello di ogni organo ed apparato ma principalmente cecità, sindromi neurologiche, gravi quadri di dolore cronico per interessamento muscolo-scheletrico. Nell’incontro a Matera, verranno affrontate tutte le varie forme con cui la malattia di manifesta; un focus sarà dedicato ai pazienti in età pediatrica.

The 17th International Conference on Behçet's Disease sarà aperto dall’intervento – giovedì 15 settembre alle 9 - dal professor Ignazio Olivieri, massima autorità in Italia su questa patologia e presidente del 17^ convegno sulla malattia di Behçet.

Il dott. Olivieri, primario dell'Unità Operativa di Reumatologia dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo” della Basilicata, è uno dei massimi esperti mondiali di questa sindrome e partecipa ai lavori della Commissione Internazionale per la definizione delle linee guida per la diagnosi e la cura della malattia di Behcet. Ed è al dottor Olivieri e ai suoi collaboratori, i reumatologi Michele Gilio, Salvatore D’Angelo, Angela Padula, Pietro Leccese del San Carlo di Potenza, Carlo Palazzi del Madonna delle Grazie di Matera, l’oftalmologa Loredana Latanza di Napoli e la neurologa Gabriella Coniglio del Madonna delle Grazie di Matera, che si deve l’organizzazione di questo convegno in Basilicata.
Un incontro che vedrà la partecipazione come presidente onorario della 17ˆ International Conference on Behçet's Disease il dottor Carlo Salvarani, Direttore di Struttura Complessa di Reumatologia dell’Arcispedale S. M. Nuova di Reggio Emilia.

Fra i relatori di rilievo, il massimo esperto mondiale della sindrome di Behçet: il professore Hasan Yazici, reumatologo della Turchia. La medesima nazione dove la malattia fu studiata per la prima volta, nel 1937, dal dermatologo turco dell'Università di Istanbul Hulusi Behçet.

The 17th International Conference on Behçet's Disease si svolge sotto il patrocinio del Ministero della Salute, della Regione Basilicata, dell’Apt di Basilicata, delle Provincie e dei Comuni di Matera e Potenza, dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo”, dell’Azienda sanitaria locale di Matera e degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Potenza e Matera.
La segreteria organizzativa è affidata alla società Allmeetings di Matera.

lunedì 20 giugno 2016

Ma tu non eri quella che...?




Il penultimo giorno di scuola, durante la mostra di fine anno, ho rivisto alcuni bambini che avevo conosciuto in prima elementare. Adesso vanno in terza... sono grandi  :-) Uno di quelli più vivaci si avvicina e mi sfida: "maestra, ti ricordi di me?". Per nulla turbata dalla domanda rispondo: "certo che mi ricordo di te! Tu sei Ciro, Ciro S. di Fontana (il comune dove frequenta la primaria)". Una sua compagnetta si fa avanti e chiede: "e perché ti ricordi lui? Perché ti faceva disperare?". Sì, è vero, Ciro è un bambino vivace, mi ha reso un po' la giornata difficile, ma è anche un bambino gentile e generoso... Rispondo: "No... io me lo ricordo perché ha dei grandi occhi verdi!". Poi però ricambio la sfida...

domenica 5 giugno 2016

Rosso? Un amore che non posso


Il 2 giugno ho aderito alla campagna di sensibilizzazione sul femminicidio...

- Caro t9 si scrive femminicidio e non "dell'omicidio", adesso lo sai anche tu.... inutile ribellarsi, le lingue nel tempo evolvono e speriamo anche i costumi.

La campagna di sensibilizzazione richiedeva ai suoi partecipanti di esporre alla finestra o sul balcone qualcosa di "rosso" per ricordare il sangue delle vittime versato dai loro assassini. Steso lo "stendardo sensibilizzante" mi è venuta in mente una canzone

sabato 14 maggio 2016

Ready to go? So and so...


Come molti sapranno sono in corso le prove scritte per il concorso a cattedra per diversi ambiti disciplinari.

- Ancora? Ma non c'erano gli idonei del concorso del 2012?
- Certo che c'erano! Ma per la Buona Scuola  di Renzi dopo quattro anni, probabilmente, non sei più idoneo...
- E che è? Scadi come lo yogurt?!?!
- Please, don't ask...

domenica 24 aprile 2016

Aprile... triste soffrire





Lo dicevano già i poeti che aprile era un mese antipatico. T. S. Eliot addirittura lo ha definito il mese più crudele... a me sembra un filo eragerato, però lo posso capire.
Anche per me aprile è odioso. Perché è un mese primaverile...

giovedì 14 aprile 2016

Simba: Assemblea Nazionale 2016


Quasi un mese fa sono stata a Firenze per l'annuale assemblea nazionale. Personalmente avevo bisogno di un incontro di questo tipo. Sono incontri speciali che sanno rigenerarti. Quando stai da troppo tempo fisicamente distante da chi "per destino" ti assomiglia, perdi un po' di entusiasmo, un po' di grinta. 

A me personalmente piace perché si incontra tanta gente, proveniente da tutta Italia. Poi stranamente io mi sento a mio agio. In un'altra situazione simile - un convegno, una riunione, un cineforum - sceglierei un angolo nascosto, mi limiterei ad ascoltare. Forse prenderei appunti. Sicuramente zitta. E lì? No, lì no.

domenica 21 febbraio 2016

Ism al-warda, cioè "Il nome della rosa" in arabo



Chiunque si interessi di linguistica avrà incontrato lungo il proprio percorso formativo testi di semiotica. Sono libri che svelano la magia della comunicazione, la complessità dell'invio e della comprensione dei messaggi, siano essi verbali e non verbali. 


Aver letto Ferdinand De Saussure,

mercoledì 10 febbraio 2016

La seconda buona notizia del 2016...



Qui si rasenta il miracolo. Fortemente chiesto, fortemente inseguito, fortemente desiderato... alla fine è arrivato. Una supplenza che supera i cinque giorni a Ischia! Sconvolgente. Durerà almeno un mese e mezzo e poi non si sa cosa accadrà.

Accadde a gennaio, ma il contratto l'ho firmato a febbraio. Normalissima amministrazione. Ho atteso la firma del contratto e che finisse carnevale per poterlo scrivere qui. Con la "buona scuola" si devono solo aprire gli occhi... inforcare gli occhiali... rileggere tre volte... chiedere lumi in segreteria... dare fondo a tutta la filologia romanza che è in te... e firmare.

Sono circa sei anni che inseguo una supplenza del genere. Ed ero tra le fortunate chiamate 10 giorni l'anno, in tutto! E cosa ho imparato? Che noi precari moderni, condannati ad essere eternamente giovani, dobbiamo essere più determinati del tempo dei nostri contratti che prima o poi qualcosa l'acchiappiamo. Amen.


NB. La foto ritrae un mandorlo in fiore già a gennaio qui sull'isola. No comment.

mercoledì 3 febbraio 2016

Are you improving your English?



"English is the international language! Come on girls... repeat!". Così ci fece gridare a squarcia gola, per tutto il giro di Malta, quel furbone di un tassista. A onor del vero non aveva a cuore il nostro inglese, quanto il suo tassametro. Dall'hotel Les Lapins a San Julian ci mise 35 minuti... A conti fatti il corso d'inglese più breve, scarno e costoso della mia vita (a cui ho assistito mio malgrado). Mia sorella lo dice sempre: il miglior amico delle ragazze è  Google Map, "i diamanti possono attendere".

"Dà... ma come si fa a migliorare l'inglese?". Credo sia la domanda che mi viene posta più di frequente. Questioni professionali. Prima istintivamente rispondevo "studiando..." rattristando bruscamente la conversazione. Davvero! Non so s'è perché sembro troppo diretta o se non piace la risposta. Allora da un po' di anni... aspetto e poi rispondo con una domanda. Lo so, è poco elegante, ma funziona...
"Come faccio ad abbronzarmi?" La domanda un po' spiazza, ma detto da una mozzarella come me non sorprende... sembra un problema reale.

"Per abbronzarti, che domande, devi metterti al sole!". E senza saperlo cascano nella rete della metafora che avevo in mente. Perché da lì  comincia un lungo scambio di domande e risposte, precisazioni e consigli... sull'abbronzatura "ovviamente" o quasi.
Da cui si capisce che non bastano 5 minuti al giorno, meglio 2 ore. Aggiungendo norme di buon senso tipo  "non posso mettermi subito 8 ore al sole... si rischia l'insolazione", ci vuole gradualità! Oppure l'autoabbronzante non è un sistema ottimale! Bisogna mangiare tante carote... bere tanta acqua! Metterti in costume... mettere la crema regolarmente, stare distesa su di una asciugamano... per ore...girandosi ogni tanto per lato. Come gli hamburger...

Gestita così l'abbronzatura sembra quasi un lavoro... Perché è brutto essere abbronzati a metà. "E poi che te ne fai di un'abbronzatura presa male!?!". Risposta: "La stessa cosa di una lingua povera di parole, scarsa verbi d'uso comune e senza la libertà di dire quello che pensi per davvero". Touché!

Tutti conoscono la frase "the book is on the table". E tutti la ricordano con fastidio. Qualcuno addirittura la odia. Personalmente non capisco tanto disprezzo. Invece io la  considero un punto d'inizio, una sorta di trampolino di lancio. A guardarla bene è l'immagine di chi si appresta a studiare, approfondire, ripassare o esercitarsi. Quello che non si vede, che cambia da persona a persona, è l'interesse e l'attenzione dello studente. Perché, come per l'abbronzatura, non può fare tutto il sole... o no?

venerdì 22 gennaio 2016

La mia prima buona notizia del 2016



Ricordate il post "Il peggior 5 della mia vita"? Era il 29 Aprile e... ci sono delle novità. Dopo 20 anni di anemia dovuta alla carenza di ferro, finalmente metto un punto a tutta questa storia. Un punto a mio favore.