giovedì 27 marzo 2014

Oggi nessuno è cattivo, Alé!


Dall'anno scorso mi capita di fare delle supplenze, brevissime. Il contratto più lungo che ho firmato è stato l'ultimo di ben quattro giorni. E' stato bellissimo sapere che cosa avresti fatto il giorno dopo, ma non è sempre così. La norma purtroppo è quella di un giorno e via, massimo due. I bambini ti vedono come una meteora che transita nell'orbita della loro classe e forse anche per questo è più difficile entrare in sintonia con la classe e fare lezione. Dalla supplente poi si aspettano che di buon grado accolga le proposte della classe e non si faccia lezione. Io però qualcosa devo fare allora propongo attività leggere ma istruttive. Dove e cosa insegno? Soprattutto alle elementari. Se sono fortunata insegno inglese altrimenti quello che richiede l'orario. E spesso l'orario è sa essere molto esigente. Comunque quest'ultima volta sono stata fortunatissima: inglese! E in tutte le classi: dalla prima alla quinta! 

Quando si è giovani e supplenti con poca esperienza in qualche modo si deve pagar pegno: sei una meteora. Ma di questo ne parlerò un'altra volta. Quello che voglio raccontare in questo post è il trucchetto che mi sono inventata per domare la classe senza rovinarmi le corde vocali. Ai più non è noto, ma chi lavora a scuola lo sa benissimo: per avere 15 minuti di silenzio vero in classe o ti inventi qualcosa, o gridi come un maiale al macello e vedi l'effetto che fa. All'inizio mi ero allineata al metodo classico... quello delle urla, ma né io né i bambini eravamo soddisfatti, anzi. Poi ho preferito

giovedì 20 marzo 2014

Ilaria Alpi, Miran Hrovatin

A vent'anni dalla morte di questa giovane, appassionata giornalista e del fotografo e cineoperatore che lavorava con lei, l'associazione Ilaria Alpi organizza un calendario di eventi per non dimenticare, ma soprattutto per ricordare a tutti che, nonostante il tempo trascorso, non si conoscono tutte le verità  circa la loro morte. 

Questa sera su Rai 3 alle 21:15 "La strada della verità. Ilaria Alpi, Miran Hrovatin". 

mercoledì 19 marzo 2014

Festa del Papà... AUGURI!!!


San Giuseppe, lavoratore, artigiano ma soprattutto papà.
Festa del papà a scuola significa soprattutto fare lavoretti creativi! E così i bambini e le loro maestre hanno preparato e confezionato delle coroncine, delle barchette, le immancabili cravatte (tanto odiate dai papà e pure da i loro figli) e le poesie imparate, più o meno bene, a memoria! Consegnati i lavori, tiriamo tutti un sospiro di sollievo: la vita scolastica riprende serena.
Per la categoria "Miglior lavoretto per la festa del Papà" se lo aggiudica la maestra Fatima che ha piegato in due un foglio A4: decorando l'esterno con il ritratto del loro papà e dentro ha fatto scrivere ai bimbi "perché è speciale papà?" e "quando sei felice con lui?". Nella serenità più armoniosa di questa classe, dove c'è posto perfino per il silenzio, i bambini hanno scritto:

venerdì 14 marzo 2014

Persone si nasce, leoni si diventa!


Nell'esperienza comune la malattia è un momento transitorio, una pausa più o meno gradevole, finita la quale si ritorna alla vita di sempre. Di solito è relativamente semplice individuarne la causa e anche la cura. Hai preso freddo? Ti sei raffreddato! Te lo dicevo di coprirti di più! Te la sei cercata! Adesso ti dà noia restare a casa mentre gli altri sono lì fuori a vivere. Riposi male per il fastidio di dover asciugare quel un rubinetto rotto che è diventato il tuo naso. Poi verrà la  terribile tosse grassa, con quel pesantone del muco così opprimente. Ma, nonostante tutto, non mancheranno lati più gradevoli.
Puoi finire quel libro lasciato a metà da mesi. Ti permettono la tv in camera e puoi guardarla quanto vuoi, poverino, altrimenti sai che noia. Ti porteranno bevande calde a fiumi, che dovrai mandare giù anche se c'è il miele che ti fa schifo. Infine ti diranno di stare sotto le coperte e non mancheranno di rassicurarti: tra una settimana te ne sarai già dimenticato. E tu, che già ci sei passato, in fondo sai che è così. Un po' di pazienza e la vita riprende. Spesso va così, spesso. 

Capita invece che ti ammali così per lungo tempo che non sai quanto durerà ancora e hai paura.

domenica 9 marzo 2014

Giornata Internazionale della Donna


Ci ho messo un po' a scegliere l'immagine che doveva accompagnare questo post. Questo è il mio primo blog e questo è il secondo post della mia vita... piacere: sono una dilettante allo sbaraglio! Gli amici non hanno perso tempo nel dirmi che il primo post era surreale. Voglio rassicurali: era solo per rompere il ghiaccio. Avevo preparato altri post ma non trovato il coraggio di pubblicarli. Succede soprattutto quando non sei abituata a esporti, a raccontare i tuoi pensieri e non sai fino a che punto sarai a tuo agio con le critiche. Ad ogni modo, passiamo al secondo.

Ieri sera mi sono messa a cercare un'immagine calzante con i miei pensieri. Cerco fra le foto, le cartoline, le vignette. Ci trovo messaggi tra i più disparati. Alcuni pieni di orgoglio per le battaglie vinte, per le rivendicazioni ottenute. Altri pieni di rabbia tutti sulla linea: non abbiamo davvero niente da festeggiare, o veramente poco. Altre vignette poi erano sì ironiche, ma con molto cinismo. "9 marzo: scusate l'interruzione di ieri; la festa dell'uomo continua". Non essendo soddisfatta continuo a cercare

venerdì 7 marzo 2014

The winner is...



<< Buon giorno, mi hanno detto di venire qui. Ho ricevuto questo.
<<Buon giorno. “Si invita la Signoria Vostra a presentarsi presso i nostri uffici della Repubblica Italiana. Lei è stato segnalato per la partecipazione ad uno stage formativo. Se risulterà idoneo riceverà un kit essenziale alla riuscita del progetto medesimo. Distinti Saluti” ecc… Sì, è nel posto giusto.
<< Di cosa si tratta? Ci deve essere un errore; io ce l’ho già un lavoro…
<< Gentilmente, può dirmi se sono sue queste dichiarazioni? “Lavoro perché ho un grande desiderio di fare, di partecipare. Questa è la motivazione principale che mi permette anche di fare una vita interessante. Sicuramente è più interessante essere impegnato, fare delle cose piuttosto che vivere in vacanza tutto il tempo”; “Molti giovani non colgono le tante possibilità di lavoro che ci sono o perché stanno bene a casa o perché non hanno ambizione” e “Ci sono tantissimi lavori da fare, c'è tantissima domanda di lavoro, ma manca proprio l'offerta. Certo, io sono stato fortunato ad avere molte opportunità, ma quando le ho viste ho saputo anche coglierle”?
<< Sì, l’ho detto.
<< E queste: “E' meglio essere ottimisti e guardare avanti in maniera reale” e “le opportunità esistono più oggi che una volta e sono enormi. Una risposta alla disoccupazione giovanile, ad esempio,  può essere quella di creare delle attività in proprio”?
<< Sì, ma che c’entra?
<< Mi conferma di avere espresso queste frasi durante di un incontro con 600 ragazzi italiani a Sondrio lo scorso 14 febbraio?
<< Sì, e allora?
<< Mi lasci controllare i suoi documenti… Sì, tutto a posto. Lei è chi dice di essere,